Siculo Catanesi
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22 I TRE CIPPI NEL PIENO FULGORE QUELLO SI CHE UN PERFETTO CILINDRO
22 I TRE CIPPI NEL PIENO FULGORE QUELLO SI CHE UN PERFETTO CILINDRO

I TRE-CIPPI NEL PIENO FULGORE QUELLO SI CHE UN PERFETTO CILINDRO
Quanto vado a trattare è una moltitudine di reperti posseduti che malgrado il degrado nel quale sono tenuti, malgrado le razzie subite nei secoli da quelli asportati e non più reperibili da tutte quelle teste stranamente mancanti ma altrove esistono solo teste (vedi ROMA!) senza statue e che infine nei più disparati posti del mondo vi sono nostri reperti mai rientrati tutto questo dà la dimensione dei “passati, presenti e futuri” custodi che detengono in potere la nostra cultura. Fortunatamente è rimasto abbastanza per determinare anche le epoche a partire dagli Cippi di diorite proseguendo all’obelisco, e all’elefante se tutti i reperti fossero studiati, non dico amati ma con un minimo di professionalità basterebbe tutto quello che attualmente (ma per quanto ancora?) c’è dentro il castello ed il castello stesso a riportarci alle nostre vere radici!
Anche oggi come ai tempi andati danno la dimensione di un’archeologia Siciliana che per forza deve aver stupito il nostro più emblematico visitatore Johan W. GOETHE. Purtroppo specie perché certamente ha visto molto più di NOI, ma purtroppo lo stesso effetto non ha prodotto nei nostri studiosi, forse solo un po’nel Koronen per semplice professionalità. Si verifica allora che molti di questi reperti sono praticamente ammassati come spazzatura esposta alle intemperie da secoli e mai presi in considerazione messi in un CASTELLO anch’esso mai studiato a fondo e ciò vale per tutta l’Italia e no, Isole comprese, ma specialmente nelle isole! Infatti se accadesse che fossero presi in considerazione quelli dei TOMI che farebbero? Magari è stato un bene per loro che come le statue CATANESI … avete notato che sono tutte senza teste ma dico non se n’è salvata nessuna? Mancano della TESTA ed in compenso Roma ne è letteralmente invasa ma proprio piena ma senza i corpi! No Comment!
È lapalissiano che nei tempi andati i molti cultori … CATANESI non si limitavano ad essere cultori ed a pavoneggiarsi ma facevano anche i magnanimi con gli estranei … non voglio pensare che si arricchivano a nostre spese, non sarebbe lontano dalla verità questa mia perplessità…!
È chiaro come fosse più comodo trafugare solo le teste. Pensate che a Lentini c’è un altro EFEBO come a Mozia e qualcuno dei detti trafugatori di teste però nel trafugarla è incappato in una strana storia e, o perché impedito o perché colto da rimorso, fatto sta che non è finita a ROMA ma è rimasta nel Castello ed è ancora visibile (non nei castelli romani!) ma per nostra fortuna al CASTELLO URSINO!
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Riprendendo il discorso dei CIPPI dicendo che è una TRADIZIONE MONDIALE quella delle pietre lavorate come nel LALIBELA’ nella terra di PTA dove tutto è iniziato.
Quindi vado ad iniziare con le più antiche che esistono in Sicilia insieme al già trattato monte Kronio e cioè quelle dei monti che per primi venivano dorati dal sole e vedevano quindi per primi l’ALBA “MONT’ALBANO ELICONA”. Come mai nessuno ha mai fatto un servizio fotografico o televisivo dove è SCOLPITA LA PIU’ ANTICA AQUILA DEL MONDO? Pensate da secoli tutti si recavano alle terme di TIRO-NE ed indovinate che se nel 2009 PAUL DEVINS non avrebbe detto di collocarli al 10.450 A.C. subito sono sorti i GENI di quei TOMI che non sapevano più a chi attribuirli e addirittura non potendo dire di ARABI O NORMANNI li hanno affibbiati a Federico III e poi addirittura al compianto Cagliostro che quando serve per distruggere la Sicilia fa un comodo di aver modificato le rocce dandogli del grandissimo astronomo che addirittura ha individuato una costellazione. Che doveri dire a questo punto che ognuno vuol sentire non la verità ma quello che vogliono sentire. Però chi conosce gli altri megaliti specie quelli Maltesi non vi è dubbio che il nostro ALBANO precede di molto più di diecimila anni l’Albano di Alba-Longa come ROMA di ET-TA precede l’altra che era ancora nelle PALAFITTE perché era nel PALAZZINO come correttamente va letto PALATINO! E fino alla bonifica delle Pontine la LEX VENTIMILIA NON AVEVA MOTIVO per la ROMA LATINA MA SOLO per quella KALATINA, infatti fino ai nostri giorni VERGA ne ha reclamato il diritto! Non si può descrivere quello che si prova pensando che vi è una donna rivolta ad oriente … io direi verso il mare e poi un uomo rivolto verso il tramonto e poi l’AMORA ma si l’amore nella nostra lingua originale coincidevano l’amore e l‘aquila perché questa era fedele per la vita come la coppia di Montalbano. Perché rappresentati così sono presto detti: LEI guarda verso il mare in attesa che lui torni magari se necessitava faceva la Vestale ed accendeva il fuoco LUI guardava quando doveva partire per Mare ed aspettava INNI che sorgesse perché la miglior pesca è quella notturna … Tutto il resto è NOIA pardon è prodotto di menti … che non hanno più nient’altro da fare e che avrei voluto vederli diecimila anni fa al posto di quelle COPPIE mi sarei fatto delle gran belle risate altro che elucubrazioni di sfaccendati, se avessero dovuto mantenere una famiglia in quelle condizioni!
A proposito una prova inoppugnabile e glottologicamente è ineccepibile siamo stati noi a determinare il passaggio dal termine AMORE a quello di AKILA o AQUILA (no comment!!). Comunque passando dalle famiglie ai gruppi associati è bene parlare di … TRINA-ACRIA, spesso associata o confusa con la TRESKELE ma le due cose hanno una solo relazione ”omone TRINUM est PERFECTUM!”. Qui a chiarimento bisogna dire che i Gruppi erano guidati dai DUCI ossia quelli che li guidavano ed all’epoca esistevano oltre il DUX militare che conduceva gli uomini nei RAID per difendere gli interessi vi erano gli ARA-(I)ON che era quello che faceva chiarezza nei rapporti interni del popolo, poi c’erano anche i FARA-ON che erano quelli che conoscevano le arti sia del costruire navigare ma anche nella fusione dei metalli ma quelli che stavano in cima erano i MARAON tutt’ora nella lingua LUA (Kenya) significa appunto CIMA che nel nostro temine marinaresco è la corda che utilizzano le navi! “Incredibile dictu” la progressione di questo termine che dal cuore dell’Africa sbarca da noi era la funzione di “CAPO…CORDA…TA! Pensate MARA in sekeliano vuol dire MARIA, ma MARRA in gergo … dei pescatori infatti si dice ch’ammarrunau per dire che la lenza si è agganciata in un punto talmente fermo che non si può fare altro che tagliarla ed anche le marre sono i tronchi che sotto i pescherecci per tirale in kala, Secca. Come quelle di punta Secca! Inoltre si usa in falegnameria sia edile che navale per ASSESTARE come faceva UN GRANDE MAESTRO D’ASCIA CHE HA DATO IL NOME AL TERMINE USATO IN ENTRAMBE LE STRUTTURAZIONI (SISTIARI … ARCO A TUTTO SESTO O RIAS …
SESTARE LA NAVE) E CHE INSIEME A SANT’ATTALUS QUESTO SAN SESTO SEMBRA PROTEGGERE L’INGRESSO DELLA CATTEDRALE DI CATANIA!
Assestamento che si rendeva fondamentale e che era solo per i santi nel trasporto delle ARKE delle statue blocchi di pietre di LIO di NT o di LIO ATRUM di Katana, lavoro adatto PE-SANTI come diciamo nella nostra! E pensate nella più antica immagine della Madonna di Pompei ch’è tutta Catanese nella chiesa della MERCEDE “MARIA ha una collana di corda che fa il paio con il nome. Perché LEI è la CAPO-CORDATA che tira in porto sicuro la CHIESA! Infatti il lavoro dei Maraoni era quello di mettere in sicurezza le navi ovunque e per allora erano delle CIME IMPORTANTI!
Per trovare posti sicuri ed ivi trascinarle con le corde e con le corde e con le MARRE
a riva! Per cui era gente POSSENTE ed è questo il significato siciliano del termine, che poi sono gli stessi che per terra trascinavano le VARE e VARAVANO le NAVI. Altri personaggi importanti erano gli ARA-ON che comandavano il popolo con la saggezza dei S-ENA-T-ORI cioè di quelli delle tre anse-CCC di EN-(N)A -T terra di origine!
Infatti costoro provenienti dalla terra di PA dove c’era la TANA di origine, ma non potendo affermare con certezza se in periodo precedente la distruzione oppure dopo, ma con ogni probabilità penso prima, in quanto ci sono delle corrispondenze con la così detta radiazione di fondo dei toponimi e di altri riferimenti imposti rimasti intatti anche nel dopo distruzione. Dicevo quindi che l’impianto nella KA TANA ha avuto un significato ben preciso soprattutto in riferimento ai CIPPI infatti in questa che era la tana del comando hanno condotto qui i cippi SIMBOLI DEL COMANDO STESSO ossia LA TRINACRIA! Ciò spiega anche i viaggi a monte CLAUDIANO per la necessità di curare tutti gli interessi che colà avevano, Sia in ORUS che in pietre ed in altri minerali importanti per la loro esistenza!!! Questi tre cippi sono stati così chiamati per l’intrinseca difficoltà di lavorazione che la loro pietra comporta e penso che se pur oggi si rileva tale difficoltà figurarsi all’epoca. Palesemente le incisione sono fatte in modo da riferirsi al nostro A’M’N’, infatti il primo si riferisce forse al mondo universo dove Dio è ovunque presente, infatti palesemente smussato a forma di quella A che splende sul nostro elefante ed in esso si denotano delle teste sormontate da barche per indicare che navigano usando di questo universo sia di notte dal lato dove c‘è la luna, di giorno con il sole ed infine anche con i vulcani infatti ha sopra una monte con una escavazione che sembra lava, il secondo sempre attinente alla vita ma con specificità umana infatti nel lato ben visibile si possono notare che il sole è tramontato e sopra delle figure che sembrano fantasmi e sotto i soliti occhi ma questa volta la bocca quasi in una smorfia di sfottò che sembra dirti io so qualcosa che tu non sai se la mente non m’inganna quelle figure in alto sono le “UMBRAE NOCTIS” cioè i nostri defunti e lui sta dicendo che conduce la sua nave anche senza l’aiuto del sole! Infatti dall’altro lato c’è il solito vulcano, infine il terzo che è sotto di questo è assolutamente squadrato e penso che ci stanno dicendo che quella è solamente una conoscenza che non ci appartiene essendo esclusiva capacità di AMN! Ho trattato per primo l’argomento Trinacria perché palesemente è certamente la più antica delle nostre tradizioni la più rispettabile e quella che continua a rappresentarci nel mondo e che noi continuiamo a nostra insaputa (i nostri AVI ci conoscevano bene!!!) se alzate lo sguardo nell’abside sopra la cappella di sant’Agata insieme ad AMUNINNI c’è raffigurata la TRINACRIA alla base dello scudo d’oro campeggiano la TRINA DIFFICILE simbolo della nostra TERRA! Anche in oriente dove SAN JUAN è D‘ACRI. Proseguire invece nell’ordine è proprio ACRE proprio come ODO-ACRE ma è palese che pur non sapendo se è o meno l’approdo più antico esistente al mondo è il ”KAITO” che forse si è salvato insieme con la Sicilia dal totale distruzione che può anche chiamarsi “KAIDO” per l’errore citato e che ha un suo coetaneo in oriente dove quelli della KATANA dicono IR-O-ITO e l’isola la chiamano OK-KA-IDO! (no comment!) oppure il CASTELLO URSINO nell’incertezza, fra i due litiganti il terzo gode! “U LIOTRU” anche, perché si porta a spasso il simbolo del nostro DIO prima la “A” ed ora la “CROCE”. Sorvolando sull’”obelisco” che richiederebbe un discorso a sé stante.
A mio parere rappresenta forse una delle forme di passaggio dagli ideogrammi della TRINACRIA a quelle più affini ai futuri alfabeti, vi invito ad un’approfondita osservazione con altrettanto pensata soluzione.
Infatti dovrebbe essere dichiarato patrimonio dell’umanità per la più antica e perfetta rappresentazione ”BASALTICA” del mondo!! Atteso che l’artista che ha eseguito l’opera disponendo di tutto il materiale basaltico che voleva, la perfezione delle sue incisioni che da noi nemmeno Annibale riuscì a portare gli elefanti africani palesemente più consistenti anche se non di molto. Pertanto senza tema di sbagliare dico che certamente non mancava di materia prima ma neppure di una notevole capacità di rappresentazione né tanto meno di senso delle proporzioni, ciò premesso affermo che la sua rappresentazione è quella del solo elefante che ha vissuto e si è estinto in Sicilia e che “Costui” chiunque esso sia stato ha rappresentato ciò che ha visto!
Mettetevi nei panni di uno che si è visto spostare la terra sotto i piedi per alzarsi al di sopra delle acque finendo e circondato dal mare, non solo lui ma tutti gli esseri viventi sul posto elefanti e coccodrilli compresi, non vi avrebbe fatto tenerezza vederlo estinguere sotto i vostri occhi con tutti i piccoli (ancora sui POIA di SANTA DOMENICA possono trovarsi resti pietrificati) per cui ha fatto quello che gli ha dettato il cuore lo ha riprodotto a perenne memoria!!!
Infatti ad una attenta osservazione se l’artista avesse voluto scolpire un elefante piccolo, per chi ha visto i piccoli anzi sono più facili da scolpire e con meno fatica. Dunque venendo a noi, non sfugge che si tratta di un elefante che ha un aspetto somatico di adulto e con estrema proporzione calato in un corpo pur normale ma più piccolo, se poi ciò modifica le ere geologiche non posso farci nulla! A proposito mi pare di averlo già detto ma quei spaventosi squali che sono stati ritrovati pietrificati in Sicilia, fanno il paio con l’elefante ed altro non sono che coccodrilli che si sono anch’essi estinti da noi perché non è vero che la Sicilia sempre stata isola: A proposito vuoi vedere che il termine “coccodrilli” che chiamavamo “AZZ” deriva dalla loro risalita nel nostro fiume “D-IR-ILLO”! (ossia: quello “illo” che appartiene “D” a “IR”)
Come detto son costretto a selezionare altrimenti necessiterebbe un’enciclopedia solo per i reperti per cui proseguo con quelli di basalto che tra le pietre di allora era dopo la diorite quella che in loco era la più difficile da trattare … siamo degli impenitenti ce la cerchiamo sempre la bicicletta così poi ci tocca pedalare! Ma un trattato completo a questo avendo trattato i cippi e le opere basaltiche assemblando entrambi, proseguirei con quello che a mio modesto avviso non è molto distante dall’opera lavica del LIOTRU, parlo di un forse deliberatamente misconosciuto cippo basaltico della stessa epoca perché si diversifica molto dagli altri. Parlo della “PIETRA DEL MAL CONSIGLIO” pensate che definizione proprio di archeologi ma di quelli che dicono che il pozzo si chiama GAMMAZITA perché ci si è buttata dentro una ragazza, sorvoliamo altrimenti dovremmo rifare subito discorsi triti e ritriti. Praticamente non è stata mai, non dico solo archeologicamente guardata, ma neppure considerata dai geni del GINNASIO. Se solo andrebbero a leggerla, perché di questo si tratta vedrebbero che quantomeno tra i cippi imperiali è il più maestoso e primordiale quanto l’elefante. Si rileva infatti che al centro ci sono due fossette una a forma di fondo di “COPPA” antica, mentre l’altra fossetta quasi circolare ha la forma di una così detta in siciliano CU(DG)URA ma anche della michetta di pane! Inoltre lateralmente c’è riprodotta la falce di LUNA-ANNA ed … una STELLA-INNI più arabi di così. Questo altro che pietra del “mal consiglio” era un RE dei CIPPI sia per grandezza che per quello che vi è inciso e per quello che rappresenta da definire che è PER ANTONOMASIA il CIPPO DEI KALATINI per intenderci quelli che abitano il KATINO che non va confuso col SINIO MARINO e per questo KATINO che è stata promulgata la LEX VENTIMILA per potervi dare lo IUS KATINENSIS a tutti i KALATINI che lo abitano! VERGA NON HA ESITATO AD USARE QUESTO SUO BUON DIRITTO lo “IUS intra moenia” dei “VENTIMILIA”. Questo SIGNOR CIPPO, attenzione, possiede una particolarità le due forme sopra se assemblate formano il “piede” – “PALMO” con cui misuravamo la “STRADA OTTANTA PARMI” che era la distanza che separa la “civitas intra moenia” dal “coemeterium che era “extra moenia” e da identificare non come molti hanno fatto con il palmo della mano ma del PIEDE, ecco perché gli ANGLI tutt’oggi misurano in FEET; e pensate che ……FETTE!!!
Doveva avere questo DUCI a guardarlo bene ad occhio e croce doveva avvicinarsi a qualcosa come trentacinque centimetri (comunque la misura certa e definitiva è in piazza Duomo a sinistra entrando nella loggia del Patrizio vi è la misura e la modalità della chiave di volta degli archi e la misura di una bella FETTA … imperiale! Pensate questo DUCI quando era necessario diventava amaro per i nemici e si serviva della KATANA per difendere e far con la sua “ORMA” rispettare la “NORMA di PA” anche a PA-NORM-US delle DIECI TAVOLE messe dentro l’ARKA e dentro il CASTELLO ne abbiamo a iosa, analizzatele con il carbonio 14 e sapremo qual era lo stesso basalto della pietra del “MAL CONSIGLIO”!
Badate forma di falce di luna che è quella che sovrasta i CINQUE CASTELLI (DELLE CINQUE TERRE) nello stemma della nostra D(E)-R(E)-PA-NO era la “ENSICULA” quella detta KATANA dalla città che sovrastava gli altri castelli e che pendeva sulle teste di tutti come quella di DAMOCLE! Ed ecco perché le cinque punte della INNI del CASTELLO URSINO. E come dovevano pungere!
Non posso trattare tutti i cippi che ci sono in Catania, non basterebbe un‘enciclopedia però dirò di alcuni dentro questo RE dei castelli subito appena entrati nel cortile posto a destra vie il MOLO-K che designava il TOFET proprio così hanno scambiato K…AZZE’ per altro. Infatti il termine MOLO tutt’oggi trasporto come termine per dire che c’è IL CIPPO come infatti ci sono i cippi per l’ATTRACCO! E all’epoca serviva per segnalare la distanza per l’abbrivio alle NAVI cioè la FERMATA!!!! Dopo di che il posto “ELETTO” veniva RECINTATO COME FACEVA ROMOLO per delimitare il “POMERIO o T-O-F-ET” ossia la parte di Terra -meraviglia delle NAVI di ET-TE contratto in ET!
Tralasciando ogni dire qui vi è il MOLO del DUCE cosi detto SCALIAS e mi preme rimarcare questo per chiarire che si continuino a dire altre K-AZZE’. Infatti vi invito a controllare attentamente le due ESSE non sono da assimilare non alle tre CCC ma al simbolo della lava vulcanica come nei Cippi di AMN a voler significare che lui ALIA che sta tra le fiamme vulcaniche! Era UN ALIA che una discendete per aver onorato il suo popolo l’anno chiamata ALIA-ONORA! Come quella che ha costruito la chiesa dell’Immacolata in via “DEI CROCIFERI” e non dei crociati!! A proposito poi di ALIA è un derivato da un termine certamente non arabo derivando da un toponimo esclusivamente gheez la piana d’ALA! Se c’è un posto al mondo che dovrebbe essere termine di paragone per tutti gli altri è questa stupenda terra ETIOPICA! Pensate che come dolcezza il frutto dei banani non eccelle certo ma quelle che produce questa terra non hanno eguali al mondo!!!
Altro che Svizzera dell’Africa! Non mi pare che in Svizzera l‘uva maturi due volte l’anno, se c‘era un EDEN era certamente un posto dove il popolo ci sta e come ci sta nel paradiso “il DOPPIO!! AA!!”. Dico questo perché da questo derivano i nostri A-L-I-A (un’altra ALA lontana ma dove un altro frutto di dolcezza scadente come il fico d’india-che non si sa da chi è stato portato- qui in Sicilia acquisisce il massimo della dolcezza!!! Per cui MAR-S-ALA (è la marra per dire un punto fermo delle tre CCC anse della TRE-SEKELIE per stare in paradiso … ALA!). Ma vi sono anche altre ALA come quella di S-ALA-D-IN che riposa dentro il duomo ”REGGIO SALADINO” colui che ha innalzato UNICO AL MONDO (come tutte quelle altre unicità che possiede Catania!) l’arco della VITTORIA SUL TERREMOTO ALL’IMBOCCO DOVE LE ARMATE DEI CROCIFERI TRANSITAVANO … non certo quelle dei conquistatori! E potrei continuare ma aggiungo solo il figlio di D-AVI-D ossi S-ALA-AMON! Il paradiso dell’intelletto umano! Termino dicendo che questa parola ha definito le ALI con un COLPO D’ALA!!!
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Non posso ancora chiudere con i cippi anche se rischierei di non finire mai con tutti quelli che sono gettati all’ammasso nel cortile del Castello!
Pensate che un archeologo per studiarne uno solo c’è venuto dalla Francia e vedendo gli altri è rimasto esterrefatto ed ha, non disponendo di tempo, interrotto il lavoro per tornare!
Ma proseguo appunto perché entrando a destra nel cortile chi ti trovo ALIA!
Proprio lui quel tuthscalias o tuthalyiia proprio non sanno come rovinarlo (si starà rivoltando nella tomba!).
Anche qui necessiterebbe un trattato ma mi limito a comunicarvi al semplice osservazione con un piccolo commento.
Avendo visto quello della diorite dove la SCIARA di fuoco è rappresentata con un S … erpente di fuoco qui guardate bene, ve ne sono due di eSSe una all’inizio seguito da una … C! Vogliamo definirla C… badate stiamo parlando del 1400 a.C. è possibile che già era mutata la K in C se così è stato allora significa che questo ALIA stava C dove le sciare scendevano a destra e sinistra di AITNA e lo hanno chiamato come oggi SCALIAS manca qui il termine DUX che nel suo Cippo non necessitava di specificarlo. Tutto questo mi complica la vita ma me la sono cercata!!!
E ALLORA direbbe qualcuno … Se Costui nel 1400 a.C. diceva già invece di K … C MINATIDIUS che leggeva C come S di quanto lo precedeva, quanto pensate possa intercorrere gottologicamente parlando in termini temporali? E se andiamo ancora a ritroso tra Minatidius e F(P)LABIO F(P)ELIS QUANTO DIRESTE? Senza parlare delle distanze ancor più siderali tra i cippi di diorite “nostra stupenda TRIACRIA” e l’elefante e tra SOLO!
E le iscrizioni ideogrammi dell’obelisco! Se qualcuno vuol fare uno studio come si deve non ha che sbizzarrirsi, senza (diciamo in catanese botti da sira o tri) ma qui come fanno certuni che pontificano, sarebbe sì il caso di spararle grosse!
Chiudo parlando di quel CIPPO … SCIPPATO! E cioè di quello di ZOSIMO SAVERIO ANEIDE reperto n° 22 della raccolta “Libertini” pensato che è la prova madre se ne fosse bisogno del saccheggio del signor Virgilio che ci ha SCIPPATO letteralmente il nome di ANEIDE e della STORIA DEI FRATELLI PII proprio così come gli ANTONINI! E che la cosa è proprio tragicomica che stiamo lì a non far parola anzi a nasconderne la prova contenti quasi di questa ennesima espoliazione!
A proposito di PIETAS vi ricordo che da noi c’erano TRE PIETAS: la prima quella arcinota dei DEORUM MANIUN che anche oggi conserviamo nei CEMETERII ossia le FOSSE COMUNI! C’erano altre due COMUNI-IONI quella delle case-grotte-o-androni. Se vi recate a TRECASTAGNI potete visitare un posto che si chiama tutt’oggi GROTTA COMUNE che palesemente non c’entra il Municipio! Dove venivano accolti i diseredati, ma quella più importante di tutti era la pesca comune sempre per dar da mangiare ai soliti bisognosi!
Infatti KA-RITAS non significa qualcosa senza significato RE-A-LE ma era la V-ER-A … … K … OLA … PESCE non era quella la spiegazione come per la lex ventimila. Infatti il PESCATO veniva distribuito come tutt’ora avviene nelle zone degli IBU (SENEGAL, MAROCCO, TOGO ecc …) ma … non poteva essere diverso in … PESCHERIA A … CATANA-IA!
Infatti dopo che tutti quelli che avevano pescato, dopo aver preso “CHIDDU CA È DI GIUSTU, IL RESTO LO DAVANO… A… “PITANZA” (la PIETAS dell’ANSA) A CHIUNQUE DEI PRESENTI!
FINO AD ESAURIMENTO E SENZA UMILIARE NESSUNO!
Ecco la risposta alla domanda di Gramellini, DOPO Virgilio appropriandosi indebitamente di cose non sue lì … donati … attribuendo ai CESARI meriti che non avevano perché nei sanguinari non alligna la PIETAS ed oggi i discendenti diseducati da costoro LA OLA DEL PESCE È SOLO PER LORO… E se non lo vendono a prezzi USURAI, preferiscono … BUTTARLO!!! Degni figli delle virgiliane e cesariane PIETAS e CHARITAS che nei commerci nelle banche e nei centri di potere, specie quelli che fanno i conti li fanno solo ai poveri non a quelli che rubano!!! ED A COSTORO FA COMODO DENIGRARE … LA CHIESA!
ANDATA A VEDERE IL GRANDE INQUISITORE DAVANI A SANT’AGATA NEL DUOMO DI CATANIA, DA CHI È CIRCONDATO? DALLA KARITAS!!!
COME SCRITTO NEL FREGIO DEL SUO ANTICO TRIBUNALE DI PIAZZA STESICORO E DOVE I CARCERATI ERANO HOSPIS!!!

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